Il progetto DESARTIFICATION è costituito da una selezione di 22 scatti in Bianco e Nero realizzati nel deserto del Sahara durante gli ultimi 10 anni. Con il solo utilizzo di elementi come sabbia, luce e ombre, l’autore vuole fare riflette l’osservatore sulla necessità di tutelare il territorio, la natura e la vita prima che questi elementi vengano definitivamente trasformati in fantasmi fatti di sabbia e polvere.
I linguaggi prevalenti che accomunano questa serie di immagini in bianco e nero sono il minimalismo ed il simbolismo, con dei forti richiami al fenomeno della pareidolia. I nomi scelti per le opere conducono infatti lo spettatore a riconoscere la natura, la vita e la bellezza, esattamente ciò che alcuni comportamenti devianti del genere umano stanno distruggendo, uccidendo o avvelenando.
“ DesARTification ” è il secondo progetto artistico di Nik Barte dedicato al pianeta. Con il nuovo progetto “ DESARTIFICATION “ l’autore vuole richiamare l’attenzione del pubblico sui cambiamenti climatici e sul grave fenomeno di desertificazione del mondo.
Perchè è importante conoscere il problema della desertificazione del territorio? La desertificazione spiegata con dei numeri: Il 71 % del nostro pianeta è coperto da acqua salata. Del restante 29 % di superficie, oltre il 40% è rappresentato da suolo arido, desertico, non coltivabile, distribuito in tutti i continenti. Questa parte di territorio è in continua espansione per via dei cambiamenti climatici, del surriscaldamento del pianeta e soprattutto a causa delle azioni del genere umano. Pensiamo anche all’inquinamento di terreni agricoli, alla cementificazione del territorio ed al sovra sfruttamento delle risorse naturali.
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Nasce a Verona il 3 dicembre dell’anno 1967.
Cura la sua passione per la fotografia e l’arte fino all’adolescenza, sviluppando un crescente interesse per la comunicazione, prediligendo quella visiva. E’ in questo periodo dell’adolescenza che nasce il suo amore per l’osservazione e la riproduzione della natura, della vita, del mondo, attraverso l’arte fotografica. I primi autori che conosce attraverso i libri fotografici sono Andreas Feininger, Max Dupain, Edward Weston ed Helmut Newton. E’ probabilmente questo periodo iniziale, che lui stesso definisce “età della riflessione”, che contribuisce ad accendere il desiderio di viaggiare in prima persona, con gli occhi sempre attenti, alla scoperta del mondo. Con il passare del tempo, il mezzo fotografico diventa per Nik anche uno strumento per raccontare, con la propria sensibilità, ciò che accade nel mondo. Un’arma pacifica ma potente per documentare e denunciare la violenza e la brutalità dell’essere umano nei confronti di madre natura ed inoltre per mettere in luce la sofferenza degli esseri viventi e la disgregazione dei valori primari.
Nel 1993 nasce in lui una forte attrazione per i deserti, durante una visita al Mojave Desert e al parco nazionale “Joshua Tree National Park”. Questa esperienza è stata per lui una sorta di “folgorazione”.
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Stampe Fine Art ai pigmenti, Hahnemühle Ultra Smooth, 100% cotone, 60×80 cm.
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6 Settembre 2016
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